lunedì 12 ottobre 2009

La poesia matematica di Galluccio

La poesia ha quasi sempre un tessuto umanistico alle spalle. Giova allora che vi si getti lo sguardo anche da punti di vista differenti. È il caso di Bruno Galluccio, napoletano laureato in Fisica e attivo nel campo delle telecomunicazioni e dei sistemi spaziali, all’esordio nella poesia con la raccolta Verticali, edita da Einaudi in questo 2009. Il linguaggio si svecchia, si arricchisce con l’apporto di analogie dal mondo matematico: ne deriva un’interpretazione della realtà che non risulta, come si potrebbe pensare, artefatta, dominata dai rigidi canoni scientifici, ma sorprendentemente onirica, visionaria. I teoremi del vivere non sono facilmente risolvibili, anzi, talora il postulato è impossibile da dimostrare…

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da Verticali, Einaudi, 2009


*

il gelo bruca
i residui della notte nostra
il sogno sfrangiato sul bordo
dell’essere ancora vivi

tra poco è l’alba
noi siamo la nostra attesa

la ferita della vetrata non aperta
il rimorso che accomuna
l’aprire e il non aprire

minima gemi come acqua
tu ormai nel costato del sonno
deposta la tua parte di attesa
hai varcato il millimetro dell’abbandono

e io veglio anche
per il tuo lembo di indicibile
mentre la luce massacra l’ombra
sul lato rovescio del pensiero

.

*

esercizio lungimirante
fare calcoli sulle parti
riflettere su rimanenze
addentrarsi tra le parentesi
(sospendendo quel che premeva fuori)
e dire così addio all’eden degli interi

e impariamo che non possiamo sommarci subito
ma dobbiamo prima denominarci comunemente
conoscere la minima essenza condivisa
che ci moltiplichi

.

*

bacato il telo che avvolge le ossa
le tue le mie

già ansimanti
al primo impennarsi dell’autunno
più nude
lungo il secondo respiro della neve

è tardi è ieri

esse nell’istante emergono
in declinazione singolare

.

Immagine © APK

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LA FRASE DEL GIORNO
Il binomio di Newton è bello come la venere di Milo, peccato che pochi se ne accorgano.
FERNANDO PESSOA, Il poeta è un fingitore




Bruno Galluccio (Napoli), poeta italiano. Laureato in fisica, ha lavorato in un'azienda tecnologica occupandosi di telecomunicazioni e sistemi spaziali. Il suo primo libro di poesia, Verticali, è uscito per Einaudi nel 2009. La sua poesia tende a far affiorare «il lato rovescio del pensiero» attraverso vari modi: slittamenti semantici, spazi deformati, visionarietà onirica. 


3 commenti:

Anonimo ha detto...

Leggere queste liriche mi brucia il cuore...
M.

DR ha detto...

La poesia talvolta ha di questi effetti...

Maurizio Spagna ha detto...

MATEMMATICO
…non vi è certezza del futuro
e quindi applichiamo l’unico progetto
di essere,
UOMINI ERRANTI…


Uno
(Io, essere umanoide)
+
Ottanta
(Ho tanta esigenza)
_

Sei
(Tu sei odissea degli anni)
:
Quindici
(E quindi ci rivisiti)
=
Quattro o Cinque?
(C’è altro o attro?)
Cioè,
Io
Essere umanoide
Ho tanta esigenza
E tu sei
La mia odissea degli anni
E quindi
Mi rivisiti la sapienza.

La scienza e l’innocenza
X moltiplicazioni
Assenti o viventi.

©
Da “Il cuore degli Angeli”
di Maurizio Spagna
www.ilrotoversi.com
info@ilrotoversi.com
L’ideatore
paroliere, scrittore e poeta al leggìo-
2010 impronte…