giovedì 28 ottobre 2010

Così mi fu consegnato il mondo

 

MARÍA MERCEDES CARRANZA

POEMA DEI FATI

Sono figlia di Benito Mussolini
e di qualche attrice degli anni ‘40
che cantava “Giovinezza”.
Hiroshima incendiò il cielo
il giorno della mia nascita e alla mia culla
arrivarono, Fati implacabili,
un uomo con molte pagine accarezzate
dove giacevano versi di amore e morte;
la voce furiosa di Pablo Neruda;
sotto la sua corona di cenere, Wilde
bello e maledetto,
parlò dello splendore della Vita
e della seduzione fatale della Sconfitta;
qualcuno gridò “morte all’intelligenza”,
ma nello stesso istante Albert Camus
diceva parole
che erano di acciaio e luce;
la Passione ardeva sulla fronte di Mishima;
una sconosciuta ombra o maschera
posò nel mio cuore il Paradiso Perduto
e un verso;
“par delicatesse j’ai perdu ma vie”.
Cadeva la pioggia triste di Vallejo
si spegneva nel vento la fiamma di Porfirio;
nell’aria il furore delle pallottole 
che andavano da Cúcuta a Leticia, si incrociavano
con i cannoni di “Casablanca”
e le parole della sua canzone malinconica:

“Il tempo passa,
un bacio è solo un bacio...”

Così mi fu consegnato il mondo.
Queste cose di orrore, musica e anima
hanno segnato i miei giorni e i miei sogni.

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Il giorno in cui a Bogotà, in Colombia, nacque María Mercedes Carranza era il 6 agosto del 1945. Da pochi mesi era morto Benito Mussolini e il fascismo era caduto. Ma ancora resistevano nella memoria del mondo i lunghi giorni della guerra. E quel 6 agosto la prima bomba atomica veniva sganciata sulla città giapponese di Hiroshima.

Da questa coincidenza la poetessa e giornalista colombiana, scomparsa nel 2003 – direttrice di “El Siglo de Bogotà” e del “Pueblo de Cali”, nonché responsabile di pagine culturali su quotidiani e riviste – trae una specie di presagio, si eleva ad aruspice della sua stessa vita giudicando il suo destino da ciò che le veniva letto e da ciò che si poteva ascoltare alla radio. A Mussolini e all’atomica si contrappongono così personaggi come Pablo Neruda e Oscar Wilde, Yukio Mishima e Albert Camus, i versi del “Paradiso Perduto” di Milton. E aleggia nell’aria la celebre frase di “Casablanca”, uno dei film più celebri di tutti i tempi: “As time goes by, a kiss is just a kiss…”

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Berthe Morisot, “La culla”

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LA FRASE DEL GIORNO
Nei certificati di nascita è scritto dove e quando un uomo viene al mondo, ma non vi è specificato il motivo e lo scopo.
ANTON CECHOV




CarranzaMaría Mercedes Carranza (Bogotá, 24 maggio 1945 – 11 luglio 2003), poetessa e giornalista colombiana. La sua opera poetica, secondo James J. Alstrum, è “demolitoria, ma sana e necessaria per indirizzare la poesia su percorsi insoliti”.


4 commenti:

Vania e Paolo ha detto...

...non conosco Casablanca...mi dspiace...

..incredibilmente vera e affascinante la frase del giorno.

ciao Vania

DR ha detto...

Non hai visto Casablanca?!?! Il film più famoso in 115 anni di storia del cinema... Be', ma la canzone almeno quella l'avrai sentita, clicca qui

Vania e Paolo ha detto...

...scusa ehhh..non lo sapevo...
:(....;))


...ho ascoltato la canzone...molto "strong" davvero...ho letto anche la traduzione...mi piace...e deve essere molto bello anche il film.
...magari un giorno lo guarderò...mi pare che non ci sia su you tube.

DR ha detto...

su Youtube non so se c'è, su Studio Universal lo replicano quasi ogni settimana