lunedì 20 gennaio 2014

Parole ciottoli levigati

 

 

ERIKA BURKART

SENZA RESPIRO

Solo per un attimo
bussando
al tuo cuore
chiamo a raccolta
tutte le parole
che riesco a trovare
sul ciglio della strada.
Tutte le parole
ciottoli levigati
sotto le nostre lingue.
Li lascio cadere
lungo il cammino
per ritrovare la strada
che mi riporta a casa.

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“Nessuno, mai, riesce a dare l'esatta misura di ciò che pensa, di ciò che soffre, della necessità che lo incalza, e la parola umana è spesso come un pentolino di latta su cui andiamo battendo melodie da far ballare gli orsi mentre vorremmo intenerire le stelle”: è il Flaubert di Madame Bovary. All’importanza delle parole che diciamo, o che invece non diciamo, non pensiamo spesso: le lasciamo cadere così, come pietre. Possono ferire o invece condurci verso l’altro. Possono allontanarci o avvicinarci, come queste che cerca la poetessa svizzera Erika Burkart.

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FOTOGRAFIA © PAUL MNICH

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LA FRASE DEL GIORNO
Originariamente le parole erano magie e, ancor oggi, la parola ha conservato molto del suo antico potere magico
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SIGMUND FREUD, Introduzione alla psicoanalisi




Erika Burkart (Aarau, 8 febbraio 1922 – Muri, 14 aprile 2010), scrittrice  e poetessa svizzera. Attenta osservatrice della natura, dal suo eremo di Haus Kapf a Murimoos: coglieva gli elementi naturali per filarli in un tessuto di pensieri e visioni metafisiche.


2 commenti:

Vania ha detto...

.....pensare prima di parla....magari un "giusto" peso/compromesso può essere.

..poesia molto vera.

ciaoo Vania:)

DR ha detto...

Le parole vanno pesate, vanno considerate. E spesso invece le lasciamo andare così...