venerdì 17 gennaio 2014

Quali messaggi?

 

VITTORIO SERENI

NELLA NEVE

Edere? stelle imperfette? cuori obliqui?
Dove portavano, quali messaggi
accennavano, lievi?
Non tanto banali quei segni.
E fosse pure uno zampettio di galline -
se chiaro cantava l'invito
di una bava celeste nel giorno fioco.
Ma già pioveva sulla neve,
duro si rifaceva il caro enigma.
Per una traccia certa e confortevole
sbandavo, tradivo ancora una volta.

(da Gli strumenti umani, 1965)

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Dei segni nella neve, delle impronte lasciate da qualche animale, oppure gibbosità che nascondono qualcosa sotto la neve: Vittorio Sereni affida loro la speranza di sciogliere l’enigma dell’esistenza, la possibilità remota di seguire in qualche modo la traccia del mistero. Ma, ahimè, anche queste non dicono nulla infine, anzi, è ancora una volta l’enigma a vincere cancellando quei segni con la pioggia.

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Neve

FOTOGRAFIA © DANIELE RIVA

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LA FRASE DEL GIORNO
Ama la vita più della sua logica, solo allora ne capirai il senso
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FËDOR DOSTOEVSKIJ




Vittorio Sereni (Luino, 27 luglio 1913 – Milano, 10 febbraio 1983), poeta italiano, è il capostipite della variante lombarda del novecentismo poetico, detto “Linea lombarda”. Ufficiale di fanteria, viene fatto prigioniero dopo l’8 settembre 1943. Nel dopoguerra è direttore letterario di Mondadori e cura la prima edizione dei Meridiani.


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