venerdì 14 agosto 2015

Io non sono il cavallo

 

EUGENIO MONTALE

IL CAVALLO

Io non sono il cavallo
di Caracalla come Benvolio crede;
non corro il derby, non mi cibo di erbe,
non fui uomo di corsa ma neppure
di trotto. Tentai di essere
un uomo e già era troppo
per me (e per lui).

(Da Diario del ’71 e del ’72, Mondadori, 1973)

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“La poesia che le pagine restituiscono è quella piana, appena mormorata, a volte inudibile, di un’esistenza confusa con l’ombra” scriveva Giorgio Zampa a proposito di Diario del ’71 e del ’72, raccolta del Premio Nobel Eugenio Montale (1896-1981). È una poesia che osserva sì diaristicamente lo scorrere dei giorni, ma che è pervasa qua e là da considerazioni introspettive - “Il cavallo” risale al 3 gennaio 1972, quando l’autore ha già passato i settantacinque anni - e di riflessioni che tracciano il bilancio di una vita: “Non sono un Leopardi, lascio poco da ardere / ed è già troppo vivere in percentuale. / Vissi al cinque per cento, non aumentate / la dose”.

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Upupa

UGO MULAS, “EUGENIO MONTALE E L’UPUPA”, 1970

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LA FRASE DEL GIORNO
È inutile l’impresa di chi tenta / di rinchiudere il tutto in qualche niente / che si rivela solo perché si sente.
EUGENIO MONTALE, Diario del ’71 e del ’72




Eugenio Montale (Genova, 12 ottobre 1896 – Milano, 12 settembre 1981), poeta e scrittore italiano, Gli fu conferito il Premio Nobel per la Letteratura nel 1975 “per la sua poetica distinta che, con grande sensibilità artistica, ha interpretato i valori umani sotto il simbolo di una visione della vita priva di illusioni”, ovvero la “teologia negativa” in cui il "male di vivere"  si esprime attraverso la corrosione dell'Io lirico tradizionale e del suo linguaggio.

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