lunedì 24 marzo 2008

Lo stupore



“E tornò a casa pieno di stupore per l’accaduto”.

È il Vangelo di Luca (24,12): si parla di Pietro, che è andato a verificare il racconto delle pie donne, preso per vaneggiamento dai discepoli. Ha trovato il sepolcro vuoto e le bende lasciate a terra. Torna a casa pieno di stupore.

Stupore. È quello che va sempre più mancando ai nostri tempi, in cui lo scientismo tecnologico tende a diffondersi come una piovra e vorrebbe misurare il mondo fin nei suoi più piccoli micron e vorrebbe spiegare tutto sulla base del visibile.
Forse solo i bambini si lasciano cogliere dallo stupore. Ma poi crescono e sono già scafati a dieci anni. Le storie di bullismo nelle scuole ne sono la testimonianza più evidente.
E allora, persa l’ingenuità un po’ naif degli antichi, ecco che per stupirsi occorrono i paradisi artificiali, i rave, le folli corse in auto. Più che lo stupore, la disperazione delle vite vuote.


George Richardson, "The empty tomb"



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LA FRASE DEL GIORNO
Perché tu sei sdegnato? E perché vai con la testa bassa? Se tu fai bene non potrai tenere alta la testa? Mentre se fai il male il tuo peccato non ti sta forse alla porta per lanciarsi su di te?
GENESI, 4, 6-7

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