domenica 24 agosto 2008

La maratona di Saint Louis



La maratona è una gara che alle Olimpiadi riserva sempre sorprese e storie interessanti. Se a Londra nel 1908 Dorando Pietri vinse e fu squalificato, quattro anni prima, a Saint Louis, in un’edizione dei Giochi stranissima, con 390 gare, di cui solo poche considerate per gli annali, giunse primo l’americano Fred Lorz.

Ma quando sul traguardo arrivò, seguito dalle auto della giuria, l’altro americano Thomas Hicks, si scoprì l’inghippo: Lorz, che era fresco come una rosa, aveva percorso gran parte dei 42 chilometri a bordo di un’automobile. In realtà, dopo una decina di chilometri, il maratoneta aveva deciso di ritirarsi e salì sull’auto. Quando il veicolo rimase in panne, nel cervello di Lorz si accese la lampadina: riprese la gara ed arrivò trionfante. Gli avevano dato anche la coppa destinata al primo quando, stremato, sopraggiunse Hicks con i giudici di gara: al povero Fred toccò confessare e restituire il simbolo della vittoria. Hicks, il vincitore, passò direttamente dallo stadio all’ospedale: aveva assunto solfato di stricnina e svenne dopo il filo di lana.



Il vincitore, Hicks (Fotografia © Missouri Historical Society)


Altri episodi bizzarri si verificarono durante la maratona di Saint Louis: il cubano Feliz Carvajal de Soto si presentò vestito da cowboy e si sbarazzò dell’abbigliamento ingombrante chilometro dopo chilometro, poi ebbe una crisi di fame, colse delle mele acerbe, le mangiò e stette subito male. Arrivò comunque quarto: secondo e terzo furono gli statunitensi Albert Corey e Arthur Newton.

L’americano Leutanow invece si trovava in testa e l’oro era praticamente già al suo collo quando venne aggredito da un cane e dovette rifugiarsi nei campi. 

Insomma, capitò di tutto: dalla truffa al doping, dalla sfortuna all’ingenuità. Ben altre furono le vergogne di quelle III Olimpiadi, i giochi dedicati alle “razze": neri, pellirosse e africani costretti a esibirsi come fenomeni da baraccone. Lo spirito olimpico doveva ancora nascere…


Il manifesto olimpico



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LA FRASE DEL GIORNO
Forse non è strano che nel corso mutevole della fortuna, attraverso l'infinità del tempo, la casualità degli eventi produca spesso circostanze uguali.
PLUTARCO, Sertorio

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