mercoledì 3 settembre 2008

Risveglio d'amore


CAMILLO SBARBARO

IO CHE COME UN SONNAMBULO CAMMINO


Io che come un sonnambulo cammino
per le mie trite vie quotidiane,
vedendoti dinanzi a me trasalgo.
Tu mi cammini innanzi lenta come
una regina.
Regolo il mio passo
io subito destato dal mio sonno
sul tuo ch'è come una sapiente musica.
E possibilità d'amore e gloria
mi s'affacciano al cuore e me lo gonfiano.
Pei riccioletti folli d'una nuca
per l'ala d'un cappello io posso ancora
alleggerirmi della mia tristezza.
Io sono ancora giovane, inesperto
col cuore pronto a tutte le follie.
Una luce si fa nel dormiveglia.
Tutto è sospeso come in un'attesa.
Non penso più. Sono contento e muto.
Batte il mio cuore al ritmo del tuo passo.

(da Versi a Dina, 1931)


Nel 1931 la rivista "Circoli", diretta da Adriano Grande, ospita i "Versi a Dina" di Camillo Sbarbaro. Il poeta ligure esprime in un gruppo di poche poesie che formano un canzoniere amoroso tutto lo stupore e la forza dell'innamoramento e, in seguito, le ansie e le attese.

"Io che come un sonnambulo cammino" racconta la prima parte, quella del "colpo di fulmine", della sorpresa che viene manifestandosi. E notevole è il climax usato dal poeta: sonnambulo - trasalgo - destato - dormiveglia. L'uomo che cammina apatico, all'apparire della donna, forse una sconosciuta, forse una ragazza già nota, trasale come chi sia svegliato di scatto ed è subito desto, attento. L'apparizione che cammina sui tacchi suona come una musica sul selciato, in quella strada di cui lei stessa è la padrona incontrastata agli occhi del poeta.

Ecco che il "dormiente", in senso figurato, della vita diventa l'innamorato che si abbandona alla speranza e ritiene di poter cacciare la malinconia e la tristezza del vivere quotidiano. La bellezza è il grimaldello che scardina l'abulia e riporta la luce in quel dormiveglia, in quel vivere che è simile al sonnecchiare pastoso che precede il risveglio completo. La gioventù del poeta è essa stessa parte di questo progetto di salvezza dovuta all'amore: le follie dell'età possono consentire di innamorarsi perdutamente. E la gioia si nutre di quell'attesa, di quel momento in cui il ragazzo segue la giovane donna che cammina e sente che il suo cuore batte all'unisono con la vita di lei.


Joaquin Sorolla y Bastida, "Donne che camminano sulla spiaggia, 1909"




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LA FRASE DEL GIORNO
E la vita - chi non lo sa? - è congiunzione amorosa.
MAURIZIO CUCCHI, Versi giovanili




Camillo Sbarbaro (Santa Margherita Ligure, 12 gennaio 1888 – Savona, 30 ottobre 1967),  poeta, scrittore e aforista italiano. Nelle sue poesie seppe coniugare un’osservazione della natura e un’analisi anche introspettiva della psicologia umana con uno stile secco e acuto.


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