martedì 13 ottobre 2009

La Madonna del Ghisallo

C'è un posto caro a tutti i cicloamatori e ai ciclisti professionisti: è il Santuario della Madonna del Ghisallo, una piccola chiesetta alla cima di una salita (e poteva essere altrimenti?) che porta alla cima del colle dopo una serie di tornanti. La località è Magreglio, in provincia di Como. Ci si arriva da Canzo o da Bellagio, la splendida meta turistica situata proprio dove il Lario si divide in due rami. L’altitudine è di 754 metri.

La Madonna del Ghisallo compie sessant'anni da patrona dei ciclisti: fu infatti il 13 ottobre 1949 che papa Pio XII la proclamò tale. Un anno prima, nella stessa data, il pontefice accese la fiamma di una lampada che Gino Bartali e Fausto Coppi portarono al santuario: arde da allora.

 


La cappella originale sorse lungo la strada intorno all’anno Mille, con una icona posta a protezione dei viandanti: qui si rifugiò un certo conte Ghisallo, aggredito dai briganti durante una battuta di caccia nei boschi; salvatosi il conte, la tradizione popolare diede il suo nome alla piccola chiesa. L’edificio attuale risale al 1623, il portico a tre archi fu aggiunto nel 1681.


All'interno c'è la Madonna del Latte, un dipinto del XVI secolo che è una copia dell’antico affresco. Ma quello che i ciclisti cercano sono i cimeli lasciati in onore della Madonna in tanti anni dai campioni. Si possono ammirare fiaccole, gagliardetti, le biciclette, le maglie, le coppe e le medaglie lasciate da Bartali, Coppi, Motta, Gimondi, Merckx e dal compianto Casartelli, caduto sulle strade del Tour.



Il rettore del Santuario, don Luigi Farina, spiega così la devozione dei ciclisti alla Madonna del Ghisallo: «La strada, per i ciclisti, è un po’ come il deserto biblico: pedalano in solitudine e sanno che devono contare unicamente sulle loro forze. Mentre macinano chilometri e chilometri riflettono, pensano. Sono consapevoli che il pericolo potrebbe essere dietro l’angolo e in quei momenti dal loro cuore sgorga una preghiera alla loro Madonnina. Il ciclismo è uno sport duro, che tempra gli animi e porta alla religiosità. Dopo le gare, i ciclisti tornano in famiglia, dalla loro mamma; allo stesso modo vengono qui dalla loro Mamma Celeste. E quando vincono, lasciano sempre un ricordo».

  

 

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LA FRASE DEL GIORNO
La bicicletta è indice di equilibrio, suscitando il miracolo di Certi fatti nascosti, di mani occulte che sorreggono: la parabola evangelica del camminare sulle acque; se hai fede, i tuoi piedi calmano l'onde e cammini; se cessa la fede, sommergi. 
CESARE ANGELINI, La bicicletta, rondine d'argento

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