sabato 21 novembre 2009

Gente che corre

Se camminiamo di notte per strada e un uomo ci corre incontro, visibile da lontano, perché la strada è in salita e c’è la luna piena, non faremo nulla per trattenerlo, anche se è debole e lacero, anche se qualcuno lo insegue gridando, ma lo faremo continuare nella sua corsa. È notte e non è colpa nostra se la strada sale sotto la luna piena, inoltre può darsi che i due abbiano inscenato l’inseguimento per gioco, forse entrambi inseguono un terzo, forse il primo viene inseguito senza colpa, forse il secondo ha intenzioni omicide e noi diventeremo complici dell’assassinio, forse i due non sanno nulla uno dell’altro e ciascuno corre, per suo conto, a letto, forse sono sonnambuli, forse il primo è armato. E, a ultimo, non ci è lecito essere stanchi, non abbiamo bevuto tanto vino? Che sollievo non vedere più neppure il secondo.

(da Contemplazione, 1913)

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Franz Kafka è l’autore di questo brevissimo racconto, perfettamente concluso però nella sua esiguità. Breve certo ma molto intenso: non ci dà un senso univoco, ma ci offre significati molteplici. Così ecco espressa la precarietà della nostra vita, che può essere improvvisamente sconvolta da un evento esterno: il protagonista potrebbe bloccare il primo uomo e divenire complice di un omicidio, potrebbe bloccare il secondo e finire ferito o assassinato, potrebbe insomma scegliere di intervenire – e qui si impone la necessità di una scelta, cosa non facile nella vita di tutti i giorni: quanti alibi ci creiamo per non decidere? Ma c’è anche la solitudine che ci accerchia e che non sappiamo rompere, tanto che, evitando gli altri, ci abbandoniamo alla viltà dell’isolamento. Tanti pensieri, tanti quesiti espressi in così poche righe…

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Fotografia © Pxhere

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LA FRASE DEL GIORNO
È quando cerchiamo di misurarci con le intime necessità di un altro uomo che ci rendiamo conto di quanto siano incomprensibili, tentennanti e sfuggenti coloro che condividono con noi la vista delle stelle e il calore del sole.
JOSEPH CONRAD, Lord Jim




Franz Kafka (Praga, 3 luglio 1883 – Kierling, 3 giugno 1924), scrittore boemo di lingua tedesca. Le sue opere  - quasi sconvolgenti allucinazioni - descrivono esperienze di un'inquietante assurdità facendo uso di una scrittura lucida, straordinariamente precisa e realistica nei dettagli e nel tratteggiare fatti inauditi come momenti della più normale quotidianità.


2 commenti:

occhio sulle espressioni ha detto...

L'insicurezza... Caratteristica comune all'autore e a tante persone...
Amo Kafka, nella sua Praga ho assaporato il museo a lui dedicato e, in una libreria commerciale ma non all'eccesso, acquistato un saggio che si sofferma sul suo vivere nella capitale ceca.
Un saluto. :)

DR ha detto...

Ricambio il saluto.