domenica 14 marzo 2010

Montale, il vento e le bandiere

EUGENIO MONTALE

ALTRI VERSI: VENTO E BANDIERE


La folata che alzò l'amaro aroma
del mare alle spirali delle valli,
e t'investì, ti scompigliò la chioma,
groviglio breve contro il cielo pallido;

la raffica che t'incollò la veste
e ti modulò rapida a sua imagine,
com'è tornata, te lontana, a queste
pietre che sporge il monte alla voragine;

e come spenta la furia briaca
ritrova ora il giardino il sommesso alito
che ti cullò, riversa sull'amaca,
tra gli alberi, ne' tuoi voli senz'ali.

Ahimè, non mai due volte configura
il tempo in egual modo i grani! E scampo
n'è: ché, se accada, insieme alla natura
la nostra fiaba brucerà in un lampo.

Sgorgo che non s'addoppia, - ed or fa vivo
un gruppo di abitati che distesi
allo sguardo sul fianco d'un declivo
si parano di gale e di palvesi.

Il mondo esiste... Uno stupore arresta
il cuore che ai vaganti incubi cede,
messaggeri del vespero: e non crede
che gli uomini affamati hanno una festa.


(da Ossi di seppia, 1928)

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“Vento e bandiere” è una poesia che Eugenio Montale aggiunse alla seconda edizione di “Ossi di Seppia”, inserita con “Fuscello teso dal muro” in una sezione intitolata “Altri versi”. Il poeta la scrisse nel 1927, quando già la raccolta era stata pubblicata.

È una ventosa giornata di festa e Montale ricorda un altro giorno simile, quando con lui c’era però la donna amata: e ritorna la memoria di lei, dei suoi capelli con cui giocava il vento, del vestito che le raffiche incollavano al suo corpo, del tempo in cui lei fantasticava nella brezza estiva sdraiata sull’amaca in giardino.
Ma il tempo è trascorso e Montale, che ha appena passato i trent’anni, comincia a sentire il peso della sua fuga: fa suo il detto di Eraclito secondo il quale non ci si può bagnare due volte nello stesso fiume. La situazione atmosferica viene a significare allora lo scorrere del tempo, la sua ineluttabilità. Lì, davanti ai pavesi e alle bandiere che vestono a festa il borgo, il poeta inaugura un’altra pagina della sua “teologia negativa”: in un mondo dove tutto è transitorio che motivo c’è di fare festa?

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Edouard Monet, "Rue Mosnier addobbata con bandiere"


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LA FRASE DEL GIORNO
Il tempo, che dà principio all'amore, ne modifica il fuoco e la scintilla.
WILLIAM SHAKESPEARE, Amleto, IV,
III




Eugenio Montale (Genova, 12 ottobre 1896 – Milano, 12 settembre 1981), poeta e scrittore italiano, Gli fu conferito il Premio Nobel per la Letteratura nel 1975 “per la sua poetica distinta che, con grande sensibilità artistica, ha interpretato i valori umani sotto il simbolo di una visione della vita priva di illusioni”, ovvero la “teologia negativa” in cui il "male di vivere"  si esprime attraverso la corrosione dell'Io lirico tradizionale e del suo linguaggio.

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