sabato 23 aprile 2011

Baciami, cuore della parola


MARIA LUISA SPAZIANI

COLLE OPPIO


È una rosa disfatta, stanotte, il Colosseo
e la vita si disfa con lui sotto la luna.

Io cerco il verso unico, lo stelo, il sortilegio
che ogni franta immagine ricostruisce in una.

Dammi il tuo crisma, baciami, cuore della parola,
amami come solo tu m'hai saputo amare.

Abito un regno impervio che ha un nome di ragazzo,
né c'è altro ponte al mondo che qui possa approdare.


(da Utilità della memoria, Mondadori, 1966

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A proposito di Utilità della memoria, raccolta di Maria Luisa Spaziani edita in quell’anno, Luigi Baldacci scriveva su “Epoca” del 16 ottobre 1966: “C’è in ogni modo la coscienza di dire cose brucianti e private e di poterle dire solo attraverso un materiale di riporto: attraverso cioè il recupero di un linguaggio che mentre dà compiuta espressione al sentimento, lo proietta come riverbero su un cielo lontano”. È un commento che sembra tagliato a pennello su questi versi, in cui Roma è sfondo per il sentimento, è meravigliosa quinta per i pensieri della poetessa torinese, per i suoi ricordi sospesi: “Ma più sovente, forse, capovolte / Penelopi tra gli ospiti nemici, / ritessiamo di notte i cento fili / che va strappando la diletta mano”.
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FOTOGRAFIA © DANIELE RIVA
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LA FRASE DEL GIORNO
 
Ciò che fu eterno è sempre troppo breve. / E il fuoco, se declina alla memoria, / presto ricopre il peso della neve.
MARIA LUISA SPAZIANI, Utilità della memoria




Maria Luisa Spaziani (Torino, 7 dicembre 1922), poetessa italiana formatasi nel clima postermetico di chiara ascendenza montaliana. La sua poesia è venuta via via distendendosi dal mottetto o epigramma a forme narrativo-discorsive.


1 commento:

Roscio ha detto...

La vita, man mano che va avanti, diventa un album di fotografie. Le immagini, magari, restano impresse nella nostra memoria visiva, ma affievoliscono le emozioni provate in occasione dello scatto. Mi fa piacere aver letto qualcosa sulla Spaziani.