domenica 15 maggio 2011

Tranquillo pomeriggio


GIOVANNI PASCOLI

DALL'ARGINE

Posa il meriggio su la prateria.
Non ala orma ombra nell'azzurro e verde.

Un fumo al sole biancica: va via
                  fila e si perde.

Ho nell'orecchio un turbinìo di squilli
forse campani di lontana mandra;

e tra l'azzurro penduli, gli strilli
                  della calandra.

(da Myricae, 1890)


L’altro giorno mi trovavo lungo l’Adda, in un luogo dove le ripide sponde per un breve tratto si allargano, originando un vasto spiazzo dove la luce riesce a penetrare, inondando il paesaggio. C’era una tranquillità che ti riconciliava con il mondo, che ti faceva sentire in armonia. E mi sono ricordato di questa poesia di Myricae, la raccolta che esprime al meglio il realismo impressionistico di Giovanni Pascoli: la contemplazione della natura acquista il valore positivo grazie all’impressione pittorica – si ha davvero l’impressione di osservare un dipinto ad olio o un acquerello. Se nelle prima strofa – tecnicamente la poesia è un’ode saffica composta da due quartine - è la luce e sono i colori a farla da protagonisti, nella seconda è invece l’impressione sonora ad emergere, sono i campanacci delle vacche, sono gli strilli delle calandre, uccelli dei Passeriformi. Le tipiche immagini pascoliane – il suono delle campane, il fumo che sale da un casolare, il canto degli uccelli – sono qui adoperate per sostenere la bontà della natura, di questa natura pacifica e tranquilla, grazie alla sua banale bellezza.

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Brivio (Lecco) – Fotografia © Daniele Riva

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LA FRASE DEL GIORNO  
La Natura è un tempio dove pilastri vivi / mormorano a tratti indistinte parole; / l’uomo passa, tra foreste di simboli / che l’osservano con sguardi familiari
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CHARELS BAUDELAIRE, I fiori del male




Giovanni Pascoli (San Mauro di Romagna, 31 dicembre 1855 – Bologna, 6 aprile 1912), poeta e accademico italiano, eccelso latinista, figura emblematica della letteratura di fine Ottocento. Nonostante la sua formazione eminentemente positivistica, è il maggiore esponente del Decadentismo.

2 commenti:

Vania ha detto...

..."banale bellezza"...ecco il "succo"....di una "tranquilla vita".
ciao Vania

Costantino ha detto...

Accompagnata dalla foto di un bellissimo paesaggio,la poesia conferma l'attualità di Giovanni Pascoli.