mercoledì 23 maggio 2012

Per Giovanni Falcone

 

ALDA MERINI

PER GIOVANNI FALCONE

La mafia sbanda,
la mafia scolora
la mafia scommette,
la mafia giura
che l'esistenza non esiste,
che la cultura non c'è,
che l'uomo non è amico dell'uomo.

La mafia è il cavallo nero
dell'apocalisse che porta in sella
un relitto mortale,
la mafia accusa i suoi morti.

La mafia li commemora
con ciclopici funerali:
così è stato per te, Giovanni,
trasportato a braccia da quelli
che ti avevano ucciso
.

(da Ipotenusa d'amore, La Vita Felice, 1994)

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Sembravano lontani quegli Anni ‘90 delle stragi mafiose, degli assassini di Falcone e  Borsellino, dell’attentato all’Accademia dei Georgofili. Invece sabato scorso il vile attacco alla scuola di Brindisi dedicata a Francesca Laura Morvillo, la moglie di Falcone, ci ha riportati tutti indietro di vent’anni, come il rigurgito terroristico ci fa ripensare con orrore agli Anni ‘70. Questo post, in occasione dei vent’anni dalla strage di Capaci del 23 maggio 1992, grazie alla poesia di Alda Merini vuole essere un omaggio a Giovanni Falcone, a Francesca Laura Morvillo, a Antonio Montinaro, Vito Schifani e Rocco Di Cillo, gli uomini della scorta che persero la vita quando la mafia fece esplodere 500 kg di tritolo. Voglio raccontare dello sgomento di quando appresi la notizia, un tardo pomeriggio dolcissimo di maggio, e si poteva sentire il “paese devastato dal dolore” come aveva cantato l’anno precedente Franco Battiato in Povera patria.

E a sottolineare le parole di Giovanni Falcone “la mafia è un fenomeno umano e come tutti i fenomeni umani ha un principio, una sua evoluzione e avrà quindi anche una fine” voglio ricordare il coraggio della giovane vedova di Vito Schifani, Rosaria, e il suo discorso letto ai funerali: “Io vi perdono, però vi dovete mettere in ginocchio, se avete il coraggio di cambiare... Ma loro non cambiano... loro non vogliono cambiare”. Non cambieranno, ma il coraggio ha sempre la meglio sulla viltà. Sempre.

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LA FRASE DEL GIORNO
Possiamo sempre fare qualcosa: massima che andrebbe scolpita sullo scranno di ogni magistrato e di ogni poliziotto.
GIOVANNI FALCONE, Cose di Cosa Nostra




Alda Giuseppina Angela Merini (Milano, 21 marzo 1931 - 1º novembre 2009),  poetessa, aforista e scrittrice italiana. Vide pubblicate le prime poesie a diciannove anni. L’amore agitato con Giorgio Manganelli riportò alla luce i disagi psichici: dal 1965 al 1972 fu internata in ospedale psichiatrico. Dimessa, visse nella sua casa sui Navigli, spesso in stato di emarginazione, circondandosi di artisti.



2 commenti:

Vania ha detto...

...discorsi difficili, dolorosi.

...discorsi da LEGGERE/SI.

ciao Vania

DR ha detto...

Senza addentrarci in considerazioni socio-politiche, è necessario ricordare. Io sono dell'idea di George Santayana: "Quelli che non sanno ricordare il passato sono condannati a ripeterlo".