mercoledì 26 ottobre 2016

Povero militare

 

ALDO PALAZZESCHI

LE DUE ROSE

Povero militare,
che ti stringi forte alle tempie
la rosa bianca del guanciale
per acchetar l’ardore
di quella rossa nascosta
che ti fa bruciare,
chi t’ha fatto male?

(da Poesie, 1930)

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15 gennaio 1915, l’Italia non è ancora entrata in guerra e nel paese divampa il dibattito tra interventisti e non interventisti. Aldo Palazzeschi, futurista ormai lanciato al recupero di una certa essenzialità lirica che richiama toni ungarettiani, pubblica su La Voce questa poesia in cui piange il dolore di un soldato ferito al fronte sottolineando in questo modo l’umanità della sofferenza, che non ha divise o bandiere: quello che giace a letto, con una dolorosa ferita in qualche parte del corpo non è più l’ardito soldato che si lancia contro la trincea nemica, ma semplicemente un uomo.

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ILLUSTRAZIONE © BBC

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LA FRASE DEL GIORNO
Fuoco tambureggiante, fuoco d'interdizione, cortina di fuoco, bombarde, tanks, mitragliatrici, bombe a mano: son parole, parole, ma abbracciano tutto l'orrore del mondo.
ERICH MARIA REMARQUE, Niente di nuovo sul fronte occidentale




Aldo Palazzeschi, pseudonimo di Aldo Pietro Vincenzo Giurlani (Firenze, 2 febbraio 1885 – Roma, 17 agosto 1974), scrittore e poeta italiano, uno dei padri delle avanguardie storiche. Dall'esordio come crepuscolare e dalla breve adesione al Futurismo, attraversò il «ritorno all'ordine» degli anni Venti e la ripresa sperimentale delle avanguardie degli anni Sessanta con inconfondibile giocondità, enigmatica e inafferrabile.


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